Walter Bortolossi

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Walter Bortolossi (ritratto)
Walter Bortolossi (ritratto)
Utenti
Visitatori on-line
Data di realizzazione
2021
Tema
Mostra personale di Walter Bortolossi

Breve descrizione

Walter Bortolossi è nato nel 1961 a Basilea (Svizzera).

Ha studiato a Venezia dove si è diplomato al Liceo Artistico e all’Accademia di Belle Arti.

Dal 2004 insegna al Liceo Artistico Sello di Udine.

Ha esposto in tutta Italia e anche all’estero, soprattutto Stati Uniti, Inghilterra e Germania.

Quand’era studente si era concentrato su due tipi di lavoro apparentemente antitetici: da un lato coltivando il suo interesse per l’illustrazione e il mondo del fumetto sperimentale, realizzando delle interpretazioni per libere associazioni in bianco e nero di testi letterari (Baudelaire, Lautréamont, Artaud) e dall’altro dedicandosi ad una pittura figurativa neo – espressionista, gestuale e materica.  

La sua attività espositiva vera e propria, che lo ha portato in tutta Italia e all’estero, inizia nei primissimi anni 90 e da qui il suo lavoro, abbandonato definitivamente il campo dell’illustrazione, sceglierà il mezzo della pittura figurativa a cui rimane fedele tutt’oggi. Rispetto alla pittura che andava in voga negli anni 80 il suo lavoro si è con il tempo indirizzato verso uno stile più costruito e verso un approccio meno istintivo e individuale ma più attento ai cambiamenti profondi in atto nella società del periodo, attraversata dalla cosiddetta “fine delle ideologie”, sopraggiunta all’eclissarsi dei movimenti degli anni 60 e 70.  Adottando spesso la coabitazione di testo ed immagine con titoli vistosi e roboanti, come nella grafica delle riviste d’informazione e dei fumetti, realizza fin dal 1990 dei lavori che trattano i temi della storia del pensiero scientifico e filosofico unitamente alle problematiche dell’innovazione tecnologica. La sua scelta del campo della rappresentazione pittorica, per certi versi apparentabile al New Pop americano o ad autori degli anni 80 come Kunc e Dokoupil, in realtà rispecchia un percorso sui generis che implica un’adozione della rappresentazione in senso filosofico: in alternativa al Pensiero Debole e alle estetiche della Vita che destrutturano l’idea di una conoscenza oggettivante, il suo interesse per il dibattito scientifico lo porta ad una rivalutazione dell’artificialità della rappresentazione come un complicato enciclopedico crogiuolo di diverse influenze. Specchio deformante e in divenire che non restituirà mai una conoscenza definitiva del mondo, stabilisce però relazioni e consequenzialità non arbitrarie nel caos degli eventi, scoprendo non solo cause, ma anche fatti imprevisti. La differenza tra realtà ed immagine diventa un mezzo per praticare un atto di distacco dagli eventi diretti per diventare pratica critica, pensiero complesso e ricerca di alternative concrete. Eventi passati e attuali sono filtrati da un procedimento caleidoscopico che seleziona e trasforma cose, personaggi e concetti in vista di uno sguardo complessivo che non vede separazioni tra logica e differenza, tra parte e insieme. L’elaborata gestazione dei suoi quadri, tutti diversi l’uno dall’altro, collega differenti livelli di discorso e di riferimento dove ogni elemento assume un posto preciso sia nel senso della composizione che in quello del significato.

Recentemente alla sua attività di artista si è andata affiancando, come un aspetto complementare, la realizzazione di testi storico – critici su alcuni aspetti dell’arte contemporanea, con scritti pubblicati su Domani e ArtsLife.

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